"[...] - Ragazzo, sai che cos'è questo?
Magnifico si alzò di scatto e si precipitò
a toccare lo strumento pieno di tasti. Accarezzò la miriade di
interruttori e fece un salto di gioia, andando quasi a sbattere contro
i mobili.- Un sonovisore - disse, - è così bello
da riempire di gioia anche il cuore di un uomo morto. - Riprese ad
accarezzare i tasti, fermandosi ora su una chiave ora su un’altra. Ebling
Mis disse: - Ebbene, ragazzo, mi avevi detto che sapevi strimpellare
questo strumento, ora vediamo cosa sai fare. Dovresti prima
accordarlo, però. L'ho trovato in un museo - Poi rivolgendosi
a Bayta: - A quanto sembra non esiste nessuno sulla
Fondazione in grado di farlo funzionare. Poi le si avvicinò
maggiormente. - Il buffone non parla se voi non gli
state vicino. Mi volete aiutare? Lei annuì.- Bene! - disse
lui. - Il suo stato di paura è quasi cronico e dubito che
riuscirebbe a sopportate un Rivelatore Psichico. Se devo cavargli
qualche informazione, bisogna che si senta completamente a suo agio.
Capito?
Lei annuì nuovamente. - Questo sonovisore è il
primo passo. Dice che sa suonarlo, e dalle sue reazioni è certo che
questo strumento gli procuri una grande gioia. Per cui sia che lo
suoni bene, sia che lo suoni male, dimostratevi interessata e felice.
Inoltre mostratevi amichevole nei miei confronti. Soprattutto seguite
i miei suggerimenti. - Diede una occhiata a Magnifico e lo vide
indaffarato col suo strumento Non gli prestava alcuna attenzione. Mis
riprese a parlare in tono naturale. - Avete mai sentito un
sonovisore? - Una volta - rispose a caso Bayta, - ad un
concerto di strumenti rari. È stata un’esperienza veramente interessante.- Dubito
che abbiate ascoltato un buon musicista: sono veramente rari. Non
tanto perché lo strumento richiede un alto grado di abilità tecnica,
il piano multiplo ne richiede di più, ad esempio, ma piuttosto perché
richiede una mente libera - ed aggiunse a bassa voce: - Per
questa ragione, il nostro scheletro vivente forse suonerà meglio di
quanto non pensiamo. Molto spesso, i buoni suonatori sono
degli idioti completi. Poi, alzando la voce, continuò: - Sapete come
funziona quello strumento? Ho consultato il catalogo a questo
proposito, e da quello che ho capito, genera radiazioni che
stimolano il centro ottico del cervello, senza toccarne il
nervo ottico. In effetti è l'utilizzazione di un senso che non
viene mai adoperato sotto stimoli naturali. Straordinario, non vi pare?
I suoni invece sono normali. Influenzano direttamente l'apparato dell’udito.
Ma... attenzione! È pronto. Spegnete, è meglio ascoltare al buio.
Al buio, Magnifico non era che una forma
scura, mentre Mis era una massa che respirava pesantemente. Bayta
sforzò la vista cercando di afferrare qualche effetto di luce senza
riuscirci. Si sentì come un leggero tremito nell'aria, che seguiva la
scala musicale. Scomparve e riapparve scomparve di nuovo, poi sembrò
diventare più corposo, finalmente esplose in un rumore di tuono.
Una piccola sfera di colori cangianti si formò
lentamente levandosi a mezz'aria, da questa caddero piccole gocce
senza forma che precipitando si intrecciavano formando disegni
schematici. Poi si raggrupparono in piccole sfere ognuna di colore
diverso, e Bayta cominciò a scoprire strane cose.
Si accorse che chiudendo gli occhi i colori
sembravano diventar più vivi, che ogni tonalità di colore aveva un suo
suono particolare, che non riusciva ad identificare i colori, ed
infine che le sfere non erano sfere vere e proprie ma piccole figure
umane. Piccole figure piccole fiammelle tremolanti, che danzavano
e s'intrecciavano in mille modi che sparivano nel nulla e
ricomparivano, che s'incontravano fondendosi in un
nuovo colore. Istintivamente, Bayta paragonò quelle forme alle
macchie colorate che si vedono di notte quando si chiudono le
palpebre. Poi la musica assunse un ritmo di marcia e le figure
parvero danzare in circoli concentrici formando una spirale grande
e varia mentre ogni sfera ridiventava una piccola figura.
Improvvisamente si lanciarono contro di lei e
Bayta alzò le mani per proteggersi, ma caddero senza toccarla e lei si
trovò al centro di una cascata multicolore, mentre una luce bianca e
rapida le scendeva lungo le spalle e le braccia fino a raggiungere la
punta delle dita da dove tornava a levarsi in alto brillando a mezz'altezza.
Un suono di cento strumenti accompagnava la visione tanto da
rendere difficile separare i due effetti di musica e luce.
Si chiese se Ebling Mis vedesse le stesse cose, o
chissà che altro. Poi smise di fare queste considerazioni e... Era di
nuovo attenta. Le piccole figure erano diventate figurine di donna
dai capelli di fuoco che ruotavano troppo velocemente perché
lei potesse distinguerle chiaramente. Si univano l’una con l’altra
formando diverse figure geometriche. Sembrò che le figurine sorridessero
e anche la musica era come una risata sommessa.
Le figure geometriche si unirono, lanciandosi una
nell'altra mentre dal basso sorgeva rapidamente un palazzo. Ogni
mattone era di colore diverso, ogni colore era solo una piccola scintilla,
ogni scintilla tremolava e cambiava disegno in continuazione, mentre
nel cielo si formavano minareti incastonati di gioielli.
Un tappeto luminoso si formò alla base della
costruzione, coprendo ogni spazio vuoto e dal tappeto sorsero degli
alberi che piegando i loro rami seguivano una musica propria.
Bayta era seduta completamente affascinata dalla
visione. La musica assumeva ora a tratti
tonalità liriche. Allungò una mano per afferrare uno di quei
piccoli alberi fioriti e la fragile pianta si sbriciolò in tante piccole scintille
che scomparvero nel nulla.
La musica esplose in un suono di venti cimbali e
di fronte a lei un’area sembrò prender fuoco mentre una cascata
di colori finiva sulle sue ginocchia mandando spruzzi ed
incanalandosi in una rapida corrente. Attraverso le ginocchia si
formò un ponte e sul ponte c'erano due figure. Un palazzo, un
giardino, e piccoli uomini e donne sopra un ponte, la scena s’estendeva
a perdita d'occhio galleggiando sopra una base ondulata che gonfiava
e si dirigeva verso di lei... Poi ci fu una pausa terrificante,
un movimento concentrico mentre tutta la costruzione si
sgretolava. Tutti i colori si ammassarono in una sfera che si
restrinse, s’alzò e scomparve.
Non c'era altro che il buio.
Un piede cercò a tentoni il
pedale dell'interruttore, e la luce tornò, la semplice luce di un
prosaico sole. Bayta sbatté le palpebre finché non sgorgarono lacrime
dai suoi occhi, come se volessero disperatamente ritrovare
lo scenario perduto. Ebling era inerte, con gli occhi spalancati e la
bocca semi aperta. Solo Magnifico sembrava essere completamente sveglio e
riponeva delicatamente il sonovisore nella custodia."
(Seconda Parte, "Il Mulo", cap.17, "Il sonovisore")