domenica 29 giugno 2014

Il Sonovisore

"[...] - Ragazzo, sai che cos'è questo?  
Magnifico si alzò di scatto e si precipitò a toccare lo strumento pieno di tasti. Accarezzò la miriade di interruttori e fece un salto di gioia, andando quasi a sbattere contro i mobili.- Un sonovisore - disse, - è così bello da riempire di gioia anche il cuore di un uomo morto. - Riprese ad accarezzare i tasti, fermandosi ora su una chiave ora su un’altra. Ebling Mis disse: - Ebbene, ragazzo, mi avevi detto che sapevi strimpellare questo strumento, ora vediamo cosa sai fare. Dovresti prima accordarlo, però. L'ho trovato in un museo - Poi rivolgendosi a Bayta: - A quanto sembra non esiste nessuno sulla Fondazione in grado di farlo funzionare. Poi le si avvicinò maggiormente. - Il buffone non parla se voi non gli state vicino. Mi volete aiutare? Lei annuì.- Bene! - disse lui. - Il suo stato di paura è quasi cronico e dubito che riuscirebbe a sopportate un Rivelatore Psichico. Se devo cavargli qualche informazione, bisogna che si senta completamente a suo agio. Capito?
Lei annuì nuovamente. - Questo sonovisore è il primo passo. Dice che sa suonarlo, e dalle sue reazioni è certo che questo strumento gli procuri una grande gioia. Per cui sia che lo suoni bene, sia che lo suoni male, dimostratevi interessata e felice. Inoltre mostratevi amichevole nei miei confronti. Soprattutto seguite i miei suggerimenti. - Diede una occhiata a Magnifico e lo vide indaffarato col suo strumento Non gli prestava alcuna attenzione. Mis riprese a parlare in tono naturale. - Avete mai sentito un sonovisore? - Una volta - rispose a caso Bayta, - ad un concerto di strumenti rari. È stata un’esperienza veramente interessante.- Dubito che abbiate ascoltato un buon musicista: sono veramente rari. Non tanto perché lo strumento richiede un alto grado di abilità tecnica, il piano multiplo ne richiede di più, ad esempio, ma piuttosto perché richiede una mente libera - ed aggiunse a bassa voce: - Per questa ragione, il nostro scheletro vivente forse suonerà meglio di quanto non pensiamo. Molto spesso, i buoni suonatori sono degli idioti completi. Poi, alzando la voce, continuò: - Sapete come funziona quello strumento? Ho consultato il catalogo a questo proposito, e da quello che ho capito, genera radiazioni che stimolano il centro ottico del cervello, senza toccarne il nervo ottico. In effetti è l'utilizzazione di un senso che non viene mai adoperato sotto stimoli naturali. Straordinario, non vi pare? I suoni invece sono normali. Influenzano direttamente l'apparato dell’udito. Ma... attenzione! È pronto. Spegnete, è meglio ascoltare al buio.
Al buio, Magnifico non era che una forma scura, mentre Mis era una massa che respirava pesantemente. Bayta sforzò la vista cercando di afferrare qualche effetto di luce senza riuscirci. Si sentì come un leggero tremito nell'aria, che seguiva la scala musicale. Scomparve e riapparve scomparve di nuovo, poi sembrò diventare più corposo, finalmente esplose in un rumore di tuono.
Una piccola sfera di colori cangianti si formò lentamente levandosi a mezz'aria, da questa caddero piccole gocce senza forma che precipitando si intrecciavano formando disegni schematici. Poi si raggrupparono in piccole sfere ognuna di colore diverso, e Bayta cominciò a scoprire strane cose.
Si accorse che chiudendo gli occhi i colori sembravano diventar più vivi, che ogni tonalità di colore aveva un suo suono particolare, che non riusciva ad identificare i colori, ed infine che le sfere non erano sfere vere e proprie ma piccole figure umane. Piccole figure piccole fiammelle tremolanti, che danzavano e s'intrecciavano in mille modi che sparivano nel nulla e ricomparivano, che s'incontravano fondendosi in un nuovo colore. Istintivamente, Bayta paragonò quelle forme alle macchie colorate che si vedono di notte quando si chiudono le palpebre. Poi la musica assunse un ritmo di marcia e le figure parvero danzare in circoli concentrici formando una spirale grande e varia mentre ogni sfera ridiventava una piccola figura.
Improvvisamente si lanciarono contro di lei e Bayta alzò le mani per proteggersi, ma caddero senza toccarla e lei si trovò al centro di una cascata multicolore, mentre una luce bianca e rapida le scendeva lungo le spalle e le braccia fino a raggiungere la punta delle dita da dove tornava a levarsi in alto brillando a mezz'altezza. Un suono di cento strumenti accompagnava la visione tanto da rendere difficile separare i due effetti di musica e luce.
Si chiese se Ebling Mis vedesse le stesse cose, o chissà che altro. Poi smise di fare queste considerazioni e... Era di nuovo attenta. Le piccole figure erano diventate figurine di donna dai capelli di fuoco che ruotavano troppo velocemente perché lei potesse distinguerle chiaramente. Si univano l’una con l’altra formando diverse figure geometriche. Sembrò che le figurine sorridessero e anche la musica era come una risata sommessa.
Le figure geometriche si unirono, lanciandosi una nell'altra mentre dal basso sorgeva rapidamente un palazzo. Ogni mattone era di colore diverso, ogni colore era solo una piccola scintilla, ogni scintilla tremolava e cambiava disegno in continuazione, mentre nel cielo si formavano minareti incastonati di gioielli.
Un tappeto luminoso si formò alla base della costruzione, coprendo ogni spazio vuoto e dal tappeto sorsero degli alberi che piegando i loro rami seguivano una musica propria.
Bayta era seduta completamente affascinata dalla visione. La musica assumeva ora a tratti tonalità liriche. Allungò una mano per afferrare uno di quei piccoli alberi fioriti e la fragile pianta si sbriciolò in tante piccole scintille che scomparvero nel nulla.
La musica esplose in un suono di venti cimbali e di fronte a lei un’area sembrò prender fuoco mentre una cascata di colori finiva sulle sue ginocchia mandando spruzzi ed incanalandosi in una rapida corrente. Attraverso le ginocchia si formò un ponte e sul ponte c'erano due figure. Un palazzo, un giardino, e piccoli uomini e donne sopra un ponte, la scena s’estendeva a perdita d'occhio galleggiando sopra una base ondulata che gonfiava e si dirigeva verso di lei... Poi ci fu una pausa terrificante, un movimento concentrico mentre tutta la costruzione si sgretolava. Tutti i colori si ammassarono in una sfera che si restrinse, s’alzò e scomparve.
Non c'era altro che il buio.
Un piede cercò a tentoni il pedale dell'interruttore, e la luce tornò, la semplice luce di un prosaico sole. Bayta sbatté le palpebre finché non sgorgarono lacrime dai suoi occhi, come se volessero disperatamente ritrovare lo scenario perduto. Ebling era inerte, con gli occhi spalancati e la bocca semi aperta. Solo Magnifico sembrava essere completamente sveglio e riponeva delicatamente il sonovisore nella custodia."

(Seconda Parte, "Il Mulo", cap.17, "Il sonovisore")

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